Lezione 2: Le massime della conversazione
Definizione:
In generale, ci sono quattro linee guida fondamentali che regolano l'interazione verbale. Queste linee guida non sono prescrittive, quindi non è necessario seguirle.
Concetti chiave
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Principio di cooperazione
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Massime conversazionali
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Quantità
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Qualità​
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Relazione
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Modo
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Violazione delle massime
Attività 1
Discussione
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Formate gruppi di quattro persone. Dividete le quattro massime tra di voi, in modo che ognuno/-a ne legga una. Assicuratevi di aver compreso la vostra massima. Prima di questo, leggete tutti la breve introduzione.
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Confrontatevi e discutetene a parole vostre, in modo da conoscere e comprendere tutte e quattro le massime alla fine.
Se incontrate dei problemi, aiutatevi con le seguenti domande:
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Quali informazioni deve contenere un'affermazione e perché?
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Cosa significa dare un contributo veritiero alla conversazione?
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Quale massima potrebbe rappresentare il seguente esempio? Motivate la vostra risposta.
A: Hai portato i panini?
B: Ho messo in valigia dei soldi.
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Quale potrebbe essere la differenza tra espressioni poco chiare e doppi sensi?
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Che cosa ha a che fare con l'ordine?
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Pensate a esempi simili a quelli già forniti nel testo e scriveteli. Lavorate prima individualmente e poi scambiate le idee con il vostro gruppo.
UNITÀ 1: IL PRINCIPIO DI COOPERAZIONE E LE QUATTRO MASSIME DELLA CONVERSAZIONE
Per descrivere l'interazione verbale, nel XX secolo Paul Grice formulò il cosiddetto principio di cooperazione. Questo principio costituisce il fondamento di una teoria della comunicazione e assume che i partecipanti a un'interazione comunicativa agiscano in modo cooperativo contribuendo significativamente alla conversazione. Questo principio, quindi, non vuole dettare il modo in cui si dovrebbe comunicare, ma cerca piuttosto di descrivere il modo in cui comunichiamo nella vita di tutti i giorni. Ad esempio, in una conversazione diamo per scontato che il nostro interlocutore stia dicendo qualcosa di pertinente sull'argomento in corso e che non ci stia mentendo.
Il principio di cooperazione è suddiviso in quattro massime conversazionali. Una massima è una regola generale. Solitamente in una conversazione ci si attiene a queste quattro linee guida presumendo che anche l'interlocutore le rispetti. Nell'unità 2 vedremo che ci sono delle eccezioni. L'unità 1 illustra le quattro massime conversazionali: quantità, qualità, relazione e modo. La massima della qualità si riferisce alla forma di ciò che viene detto, mentre le altre tre massime si riferiscono al contenuto.
Massima della quantità
Come suggerisce il nome, questa massima si riferisce alla quantità di informazioni fornite in una conversazione.
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Un enunciato dovrebbe essere tanto informativo quanto richiesto dallo scopo della conversazione.
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Un enunciato non deve contenere più informazioni del necessario.
Ciò significa che dovremmo fornire abbastanza informazioni per essere ben compresi, ma anche non dire più del necessario. Ciò significa che ci dovrebbero essere solo pochi modi di intendere quanto affermato se viene fornita la giusta quantità di informazioni. Un esempio è "Luisa ha tre figli". Questo può essere inteso solo nel senso che Luisa ha esattamente tre figli, non più di tre e non meno di tre. La persona che ascolta giunge a questa conclusione automaticamente, senza un ragionamento esplicito.
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Massima della qualità
Per quanto riguarda la qualità, esiste una massima generale: dare un contributo veritiero alla conversazione. Questo riguarda due aspetti.
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Un enunciato non deve contenere informazioni che si ritengono false.
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Un enunciato non deve contenere nulla per cui non si possano trovare ragionevoli motivi di veridicità.
Un esempio è: "Luisa è a casa". La persona che parla lo afferma in base alle sue conoscenze e crede davvero che Luisa si trovi a casa. Questa convinzione può basarsi sul fatto che chi parla abita di fronte a Luisa e quindi possa vedere la sua auto nel parcheggio. Inoltre, potrebbe avere delle conoscenze pregresse, come il fatto che Luisa faccia sempre colazione con i figli a quell'ora del giorno. Una frase come "Luisa è in casa, ma non ci credo" sarebbe piuttosto illogica e paradossale.
Massima della relazione
Si tratta di dare dei contributi alla conversazione che siano appropriati per quanto riguarda il contenuto. Di conseguenza, la massima è la seguente:
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sii pertinente.
Un esempio è il seguente:
A: "Ho finito la benzina".
B: "C'è un distributore dietro l'angolo".
A prima vista, sembra che la persona B stia parlando di qualcosa di completamente diverso, perché la benzina non viene menzionata esplicitamente. Presumendo tuttavia che B stia dando un contributo pertinente alla conversazione, affinché A possa fare il pieno, l'affermazione va interpretata nel seguente modo: c'è della benzina nella stazione di servizio menzionata.
Massima del modo
La massima del modo impone di esprimersi in maniera chiara, o più precisamente, senza ambiguità. Una cosa è ambigua quando ammette due o più significati diversi e nella conversazione non è chiaro a quale di questi significati si faccia riferimento. Pertanto, è necessario osservare i seguenti quattro punti.
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Evitare espressioni poco chiare.
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Evitare le ambiguità.
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Essere brevi.
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Rispettare il giusto ordine.
C'è una differenza tra espressioni poco chiare e ambiguità. Un'espressione poco chiara è qualcosa che crea confusione perché contiene informazioni contraddittorie o perché espressa in modo grammaticalmente non corretto. L'ambiguità, invece, si verifica quando qualcosa può avere più di un significato e l'ascoltatore è quindi confuso rispetto a ciò di cui si sta parlando.
Anche il quarto punto necessita di una breve spiegazione. Non dubitiamo della verità di ciò che viene detto, indipendentemente dall'ordine in cui vengono presentati gli eventi. Il significato della frase può essere decisamente diverso se alcuni eventi vengono collocati prima o dopo di altri eventi. Facciamo un esempio:
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Alessandro ha sentito un botto, è uscito e ha visto l'incidente d'auto.
Qui è chiaro che Alessandro ha prima sentito il botto e (a causa di questo forte rumore) è poi uscito di casa e ha visto l'incidente avvenuto lì vicino. Proviamo a cambiare la frase come segue:
Alessandro è uscito, ha visto l'incidente d'auto e c'è stato un botto.
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Qui gli eventi non sono esposti nello stesso ordine della frase precedente. Alessandro è prima uscito di casa, ad esempio per prendere la posta, poi ha visto l'incidente e successivamente ha sentito un boato che non è quindi necessariamente correlato all'incidente. Si descrive un quadro diverso rispetto a quello che emerge invece nella prima frase. È importante rispettare l'ordine in cui sono avvenuti gli eventi. Altrimenti la frase potrebbe essere priva di senso sia presa singolarmente sia inserita nel contesto.
Un altro esempio è il segnale stradale:
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“uomini in strada”
Non è immediatamente chiaro di cosa si tratta. Potrebbero esserci delle persone che stanno occupando la carreggiata e la polizia ha messo un segnale per avvertire di non investirle. Oppure, più probabilmente, sono in corso dei lavori stradali o di potatura degli alberi ai lati dell’autostrada e gli operai hanno messo questo segnale per proteggersi. Si tratta quindi di una frase poco chiara perché non spiega immediatamente a quale caso si fa riferimento.
UNITÀ 2: LA VIOLAZIONE DELLE MASSIME
Ora che hai imparato come avviene idealmente l'interazione verbale umana, possiamo analizzare le situazioni in cui questa non funziona come dovrebbe. Non basta infatti avere delle massime di riferimento dal momento che una persona può decidere di non seguire quanto suggerito da queste massime. Questo significa che il parlante sta ignorando le massime conversazionali. Può essere il frutto di una scelta consapevole fatta per uno scopo specifico, ma può anche essere un accidente. Un esempio è il seguente:
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A: "Qualcuno può venire ad aiutarmi con i piatti?"
B: "Io prendo il gelato. Chi ne vuole uno?"
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Tra poco potrai capire come questo significhi esattamente violare una massima.
​Quando una massima conversazionale viene violata, si presume che l'interlocutore voglia esprimere qualcosa di significativo attraverso questa violazione. Quindi il principio di cooperazione è ancora valido. Tuttavia, in questo caso, bisogna cercare un significato adatto alla situazione corrente reinterpretando gli enunciati. Esistono le seguenti potenziali violazioni delle massime:
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Possiamo violare una massima in maniera non evidente per ingannare l’interlocutore.
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Possiamo evitare di seguire le massime per far vedere all’interlocutore che non abbiamo intenzione di cooperare alla conversazione.
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Possiamo trovarci in un “conflitto” dove non è possibile soddisfare una massima senza violarne un’altra.
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Possiamo burlare o prendere in gioco una massima, dimostrando che si è riusciti a soddisfarla.
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Ecco alcuni esempi di apparente violazione delle massime:
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1. "La guerra è guerra".
Con questa frase si intende qualcosa come "in guerra è semplicemente così". Frasi di questo tipo sono sempre vere, ma hanno anche un contenuto informativo molto basso. Non assecondano la massima di quantità, perché in realtà dietro c'è molto di più, ma il parlante tiene semplicemente il resto per sé o pensa sia troppo ovvio per poterlo esplicitare. L'ascoltatore presume che sia stato inteso più di quanto sia stato effettivamente detto.
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2.
A: "Quanto dura la camminata?"
B: "Abbiamo già superato la casa e stiamo facendo un secondo giro".
In questa breve interazione è violata la massima della qualità. È ovvio che la destinazione non sia stata ancora raggiunta dal momento che gli interlocutori stanno ancora camminando. Si tratta quindi di ironia.
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3. Questo esempio è una conversazione telefonica, una persona è a casa, l'altra è ancora al lavoro.
A: "Bene, allora mangiamo la lasagna per cena, va bene, tesoro?"
B: "D'accordo, signor Bernasconi, la richiamo più tardi".
A prima vista, le due affermazioni non sembrano collegate e ciò che dice B non sembra rilevante per la conversazione. La massima della relazione viene qui ignorata da B per evitare che venga scoperto a fare telefonate private durante l'orario di lavoro.
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4. "Produsse una serie di suoni che si avvicinavano alle note di un'aria del Rigoletto".
Si tratta di un modo prolisso per dire "non sa cantare". La massima del modo viene qui violata per rendere la frase meno severa dicendo comunque la verità. Questo è un esempio di violazione di una massima.
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Con lo stesso gruppo di prima (attività 1), discutete di eventuali dubbi sul testo appena letto.
Poi guardate, ciascuno/-a per conto proprio, otto video e analizzate, sempre da soli/-e, quali massime vengono ignorate nei video. Scrivete le vostre risposte e pensate in quale modo le frasi dei video potrebbero essere riformulate in modo da rispettare tutte le massime.
Infine, discutete le vostre proposte all'interno del vostro gruppo e decidete quale versione sia la più adeguata.
Attività 2
Lavoro di gruppo
Avete finito l'esercizio? 1. quantità → Vattene! 2. qualità → Non è il modo in cui un amico si comporta di solito. 3. relazione → Trovateli da soli, ti ho già aiutato l'altra volta! 4. modo → Compra del cioccolato. 5. relazione → Di certo non ti presterò dei soldi. 6. quantità → B: La mia borsa è sul tavolo. Prendi 10 dollari dal portafoglio. 7. quantità → B: Avevo intenzione di farlo, ma non ci sono riuscito. 8. relazione → È simpatico, ma non mi piace.
Fonti
Finkbeiner, R. (2015). Einführung in die Pragmatik. Kapitel 2, S. 12 - 46.
Hedegard, Hannah. “Week 7” Introduction to Language and Linguistics, University of Bern, Power Point Presentation
Levinson, S. C. (1983). Pragmatics. Cambridge university press.
Saeed, J. I. (2015). Semantics (Vol. 25). John Wiley & Sons.
Schindler, Sara. “Pragmatischer Wandel” Tutorium: Historische Linguistik 1, 23.11.2020, University of Bern, Power Point Presentation