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Lezione 4: Fonetica applicata

 

Questo capitolo vi mostra due esempi in cui può e deve essere applicata la fonetica. Nella prima unità darete uno sguardo a differenze fonetiche secondo la provenienza geografica. Nel secondo invece imparerete qualcosa sulla dislalia.

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Concetti chiave 

  • Variazione diatopica

  • Dislalia

UNITÀ 1: Differenze diatopiche

Nei primi due capitoli avete visto quali fonemi sono presenti nell’italiano standard. L’Italia però ha delle realtà molto eterogenee. Chiamiamo le differenze che variano su base geografica, differenze diatopiche.

 

Ci sono per esempio dialetti che possono avere ulteriori foni. Un esempio famoso è la gorgia toscana: in molti dialetti toscani le occlusive ([k], [t], [p], [b], [d] e [d]) vengono indebolite come in questi esempi:​

[k] diventa [h/x] > casa diventa [la ‘hasa]

 

[t] diventa [θ] > petalo diventa [ˈpÉ›θalo]

 

[p] diventa [φ] > ape diventa [ˈaφe]

 

[b] diventa [β] > libero diventa [ˈliβero]

 

[d] diventa [δ] > lode diventa [ˈlÉ”δ⁄e]

 

[g] diventa [ɣ] > lago diventa [ˈlaɣo]

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Come notate qui troviamo delle consonanti che non sono state introdotte nel capitolo 1 perché non fanno parte del sistema linguistico dell’italiano standard. Cliccate qui per sentire la pronuncia delle consonanti che ancora non conoscete.

 

Non solo i dialetti italiani differiscono dall’italiano standard, ma anche l’italiano parlato quotidianamente, infatti, può mostrare tratti regionali in tutti i livelli di analisi come la morfologia, la sintassi, il lessico oppure la fonetica. Si parla in questo caso di italiano regionale, che è più o meno la varietà intermedia tra l'italiano standard e i vari dialetti. L’italiano regionale è l'italiano parlato correntemente.

La vasta presenza di tante varietà regionali è riconducibile all'italianizzazione avvenuta soltanto recentemente. L’italiano si è imposto come madrelingua soltanto nel XX secolo, prima gli italiani erano dialettofoni. Così l’italiano regionale nasce dal contatto tra i dialetti e lo standard.

 

Dovete tenere a mente che parlando di regioni non ci riferiamo a territori politici, ma a regioni linguistiche e che questi due non si equivalgono. Si può suddividere l’Italia in tre macroregioni: settentrionale, centrale e meridionale. I confini linguistici, facendo la divisione in tre parti, seguono la linea La Spezia-Rimini per dividere il settentrione dal centro, e la linea Roma-Ancona per separare il centro dal meridione.

Potete vedere questi due confini linguistici nell’immagine. Tenete presente che queste sono regioni fatte grossomodo per semplificare l’argomento. In realtà troviamo differenze su scala molto più piccola.

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Ecco qualche esempio di tratti regionali:

 

Tratti settentrionali

·    Indebolimento delle consonanti doppie

·    Pronuncia sempre sonora della s intervocalica

 

Tratti centrali

·    Tendenza di s a diventare z nei nessi -ls-, -rs-, e -ns-

·    Perdita dell’elemento occlusivo nelle affricate intervocaliche

·    Il nesso uo diventa o

 

Tratti meridionali

·    Pronuncia intensa di b e g se sono intervocaliche

·    Pronuncia sorda di s intervocalica

·    Sonorizzazione delle consonanti occlusive sorde dopo la [n] 

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Guardate questo video per sentire e approfondire alcuni aspetti dei tratti regionali.

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Esercizio 1

Mettetevi in gruppi di due o tre. Uno dopo l'altro potrà provare ad imitare un italiano regionale mentre gli altri provano a indovinare di quale regione si tratta.

UNITÀ 2: Dislalia

La dislalia è il disturbo della produzione dei suoni, che impedisce la corretta articolazione di alcuni fonemi.

Durante l’apprendimento primario è normale che i bambini sbaglino le pronunce. Una pronuncia scorretta di solito inizia da bambini. Crescendo e imparando la maggior parte dei bambini corregge la pronuncia scorretta senza ricevere aiuto professionale. È importante di non correggere un bambino o una bambina che sbaglia, ma di ripetere correttamente la parola sbagliata.

Se la pronuncia scorretta persiste può entrare in gioco un o una logopedista. Dalla causa della dislalia dipende quale terapia verrà fatta per correggerla.

 

Un esempio di una dislalia molto frequente è la seguente:

“θuθanna vuole qualcoθa da bere”

Riuscite a riconoscere qual è il fonema con la produzione errata?

È la [s] che viene prodotta come interdentale [θ] invece di alveolare. Questo tipo di dislalia è chiamato sigmatismo.

 

 

Le cause di una dislalia possono essere diverse:

  • Dislalia audiogene: se la percezione uditiva è limitata, i bambini fanno più fatica a copiare e imparare i fonemi.

  • Dislalia funzionale: quando la pronuncia è causata dal malfunzionamento dell’apparato fonatorio. In questo caso può essere l’uso del ciuccio un fattore che ha portato a questo tipo di dislalia.

  • Dislalie organiche: sono causate da malformazioni o lesioni dell’apparato fonatorio. Possono essere innate oppure avvenire dopo un incidente.

 

Il tipo di dislalia può essere definito a seconda dei fonemi che vengono coinvolti:​

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  • Sigmatismo: l’alterazione dei fonemi [s], [z], [ʃ]

  • Rotacismo: l’alterazione del fonema [r]

  • Lambdacismo: l’alterazione del fonema [l]

  • Deltacismo: l’alterazione del fonema [d]

 

Esercizio 2

Discussione in gruppi di due:

Conoscete qualcuno con una pronuncia che differisce dalla norma linguistica? Provate a riconoscere quali fonemi sono colpiti e come vengono prodotti diversamente dalla norma.

Se non vi viene in mente nessuno, potete provare a pensare ad accenti di altre lingue.

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Avete finito l'esercizio? Forse avete trovato degli esempi tra i vostri amici o famigliari. Qui sta a voi a discutere le soluzioni giuste :) Qui avete delle soluzioni per qualche celebrità: Michael Phelps (nuotatore): sigmatismo Chris Bumstead (bodybuilder): sigmatismo Mike Tyson (boxer): sigmatismo.

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Riflessione finale

 

Tanti principi della fonetica nella vita quotidiana vengono utilizzati senza rendersene conto. Voi adesso avete avuto una piccola introduzione con la quale potete provare ad analizzare e usare la lingua in modo più consapevole.

Conoscete altri campi in cui la fonetica potrebbe essere utile? 

La fonetica per esempio può essere molto utile nelle scienze forense. Curiosi in quali altri campi la linguistica può essere utile? Cliccate qui per vedere quali altri temi potete approfondire su questa piattaforma.

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Fonti:​

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